Bollati Boringhieri, 2006. 479 pp. Brossura.

L'uomo è diverso da tutti gli altri animali, grazie soprattutto al controllo sulla natura che si esprime e si riflette nelle forme più peculiari della nostra civiltà. A ciò sono però anche associati aspetti oscuri: guerre, genocidi, distruzioni delle risorse. L'uomo comunque condivide con le altre due specie di scimpanzé più del 98 per cento del corredo genetico. Diamond parte da questo fatto per costruire un ritratto inedito dell'umanità. Si scopre così che il linguaggio, l'arte, l'agricoltura, i comportamenti sessuali, persino la propensione alla violenza e al genocidio hanno antecedenti diretti in altre specie, passati in noi attraverso le leggi dell'evoluzione.

Einaudi, 2007. 566 pp. Brossura.

Sono molte le civiltà del passato che parevano solide e che invece sono scomparse. E se è successo nel passato, perché non potrebbe accadere anche a noi? Diamond si lancia in un ampio giro del mondo alla ricerca di casi esemplari con i quali mettere alla prova le sue teorie. Osserva somiglianze e differenze di antiche civiltà, di società appartenenti al Terzo Mondo, o che nel giro di un solo secolo si sono impoverite, e individua le cause principali che stanno dietro al collasso: degrado ambientale, cambiamento climatico, crollo dei commerci, avversità dei popoli vicini, incapacità culturali e politiche di affrontare i problemi.

Einaudi, 2000. Introduzione di Luca e Francesco Cavalli-Sforza. 366 pp., ill. Brossura.

Perché gli europei hanno assoggettato gran parte degli altri popoli? Secondo Diamond le diversità culturali affondano le loro radici in diversità geografiche, ecologiche e territoriali sostanzialmente legate al caso. Armato di questa idea, l'autore può lanciarsi in un appassionante giro del mondo, alla ricerca di casi esemplari con i quali illustrare e mettere alla prova le sue teorie.

Il Saggiatore, 1972. Traduzione di Maria Luisa Epifani e Roberto Bosi. 398 pp. Rilegato.

L'autrice ha esplorato sette diverse culture "primitive" dei mari del Sud, ma ha anche esteso la propria ricerca ai rapporti che vigono tra maschio e femmina nelle nostre culture che si ritengono più "differenziate" per cercare di rispondere alla domanda: " Che cosa debbono pensare gli uomini e le donne della loro maschilità e femminilità in questo in questo XX secolo nel quale tante delle nostre vecchie idee hanno bisogno di essere rinnovate?".

Bollati Boringhieri, 1976. 536 pp. Brossura.

Eliade vuole mostrare che cosa sono i fatti religiosi e che cosa rivelano. Il lettore penetra a poco a poco nelle diversità culturali, prende contatto con le manifestazioni del sacro che si palesano nei fenomeni biologici, nei miti e nei simboli.

Adelphi, 1997. 791 pp., ill. Brossura.

Come e da dove ebbero origine le diverse popolazioni umane? Quali percorsi seguirono via via che si distribuivano nei vari continenti, si differenziavano tra loro e si moltiplicavano? Una ricchezza straordinaria di contributi ha permesso di delineare un atlante genetico dell’umanità che è, insieme, la più completa e aggiornata ricostruzione della nostra storia evolutiva.

Il Saggiatore, 1971. 322 pp. + foto b/n in appendice al volume. Brossura.

Copertina lievemente sporca, ex libris e sottolineature a matita all'interno.

Bollati Boringhieri, 1975. 432 pp., ill. Brossura.

Nelle grida, negli urli, nelle declamazioni, così come nel cospargersi il capo di cenere, nel ferirsi, nell'insudiciarsi, gli atti rituali riproducono la traiettoria della dissoluzione, ma trattengono l'uomo al di qua del delirio e lo restituiscono alla vita mentre trasformano la presenza assillante del morto in un'ombra protettrice.

Feltrinelli, 1968. Prefazione di Havelock Ellis. 440 pp. Brossura.

Questo libro riferisce minuziosamente le osservazioni che il grande antropologo raccolse negli anni tra il 1915 e il 1918 nello scenario esotico delle isole Trobriand, in Melanesia, sulla vita sessuale degli indigeni. Il lettore scorrerà con stupore le pagine dedicate all’erotismo prematrimoniale, alla gelosia, all’inesistenza del concetto di paternità fisiologica oppure alle “forme consuetudinarie di licenziosità”, in uno dei testi fondamentali per la ricerca in campo antropologico.